EQ dinamico Vs compressore multibanda
Nel mondo dell’audio, due strumenti fondamentali per modellare il suono e controllare la dinamica sono l’equalizzatore dinamico e il compressore multibanda. Sebbene entrambi siano utilizzati per manipolare delle informazioni sonore, esistono differenze significative tra questi due strumenti.
Esploreremo le caratteristiche distintive dell’EQ dinamico e del compressore multibanda, esaminando come vengono impiegati, le loro funzionalità e le situazioni in cui si adattano meglio. Comprendere le differenze tra EQ dinamico e compressore multibanda aiuterà a prendere decisioni più informate durante il processo di produzione audio.
L’EQ dinamico
L’equalizzatore (EQ) dinamico è uno strumento che combina le funzionalità di un equalizzatore e di un compressore. L’equalizzatore tradizionale consente di lavorare sullo spettro sonoro aumentando o riducendo l’intensità di determinate bande di frequenza. D’altra parte, il compressore è utilizzato per controllare la dinamica di un segnale, nel suo utilizzo più classico riducendo il livello dei picchi più intensi. In questo caso parliamo quindi di compressione downward, argomento che approfondiremo in un altro articolo.
L’EQ dinamico unisce queste due funzionalità in un unico strumento. Ciò significa che può agire in modo selettivo su diversi punti dello spettro frequenziale in base alla dinamica del segnale. Ad esempio, se una traccia di voce presenta risonanze attorno ai 2 kHz (accade spesso), l’EQ dinamico può essere utilizzato per comprimere solo quelle risonanze.
Il de-esser
Un altro esempio comune è il de-esser, un processore dinamico utilizzato per ridurre l’eccessiva sibilanza o i suoni sibilanti nelle registrazioni vocali… e non solo! Forse ti stupirà sapere che ho usato i de-esser con successo anche in delicate sessioni di mastering. Perché? Perché non mi fermo al loro utilizzo più classico e primordiale, sono degli efficaci EQ dinamici. Provare per credere!
Ma torniamo on-topic e quindi all’utilizzo tradizionale di un de-esser. Le consonanti sibilanti come “s”, “sh” e “ch” possono generare risonanze fastidiose e spiacevoli per il nostro udito. Ti dirò di più, sono così fastidiose poiché spesso si generano proprio nella banda di frequenze alle quali l’orecchio umano è più sensibile. Per ridurre questo effetto sibilante, un EQ dinamico può essere impiegato in modo selettivo sulla gamma di frequenze che producono la sibilanza.
Supponiamo di avere una registrazione vocale con una presenza eccessiva di sibilanti sui 4 kHz. Utilizzando un EQ dinamico possiamo comprimere solo questa frequenza specifica, comprendendo in minima parte le frequenze circostanti, quando il segnale supera una certa soglia. Possiamo quindi ridurre la sibilanza in maniera selettiva nel tempo senza influenzare il resto del segnale.
Il compressore multibanda
Il compressore multibanda è uno strumento che divide lo spettro sonoro in diverse bande di frequenza tramite l’impiego di filtri crossover per poi agire diversamente sulle diverse regioni in base ai parametri scelti dall’utente.
Ogni banda di frequenza ha i propri parametri, che sono i classici che si trovano nei compressori tradizionali, come il livello di soglia (threshold), il rapporto di compressione (ratio), il tempo di attacco (attack), il tempo di rilascio (release) e il guadagno di uscita (make-up gain). Ciò permette di controllare separatamente la dinamica di diverse parti dello spettro sonoro.
L’obiettivo principale di un compressore multibanda è quello di controllare in maniera precisa la dinamica di un segnale in modo specifico per ciascuna banda di frequenza. Ad esempio, se uno strumento musicale presenta una malagestione delle frequenze basse dovuta alla scelta e al posizionamento del microfono, un compressore multibanda può essere utilizzato per controllare la dinamica solo in quella specifica banda, mantenendo inalterato il resto del segnale.
“E non posso farlo con un EQ?”, domanda che i miei studenti mi pongono spesso al corso di Corso di Tecnico del Suono (I Livello). Certo, dipende dal risultato che si vuole ottenere: il compressore multibanda agisce solo quando il segnale supera una certa soglia, per poi “uscire” dalla sua azione; al contrario, l’EQ non agisce dinamicamente nel tempo (a meno che non sia un EQ dinamico, ma la domanda si riferiva ad un normalissimo EQ) e quindi “colorerà” il suono in maniera più evidente. È un bene o un male? Devi deciderlo tu, dipende dai tuoi gusti.
Ormai l’avrai capito, mi piace spingermi oltre il semplice utilizzo classico degli strumenti che la tecnologia, più nello specifico l’elettroacustica, ci mette a disposizione. Immaginiamo di avere una registrazione, effettuata per mezzo di un singolo microfono, nella quale sono presenti un contrabbasso e un ottavino che suonano contemporaneamente (certo, è improbabile, ma è un esempio estremizzato che si può manifestare in altre forme più verosimili). Con l’utilizzo di un compressore multibanda possiamo controllare la dinamica di entrambi gli strumenti in maniera indipendente, poiché il contrabbasso produce perlopiù frequenze basse, mentre l’ottavino produce frequenze alte.
Nella configurazione del compressore multibanda suddivideremo lo spettro in due bande di frequenza: una banda per le frequenze basse a controllare il contrabbasso e una banda per le frequenze alte a controllare l’ottavino. Configureremo i parametri di compressione in modo appropriato secondo necessità per ciascuna banda.
L’utilizzo del compressore multibanda in questo caso ci consente di controllare separatamente la dinamica del contrabbasso e dell’ottavino, mantenendo un equilibrio appropriato tra i due strumenti all’interno del mix.
In sintesi, l’EQ dinamico e il compressore multibanda sono strumenti simili ma con approcci diversi per controllare la dinamica di un segnale. L’EQ dinamico offre un controllo indipendente sulle bande di frequenza e permette di modellare il suono in base alla dinamica, mentre il compressore multibanda consente un controllo preciso sulla dinamica di range specifici dello spettro sonoro. Entrambi gli strumenti sono estremamente utili nel processo di produzione musicale e la scelta tra uno o l’altro dipenderà dalle esigenze specifiche.
Quali strumenti scegliere?
Vorrei suggerirti due plug-in sviluppati da Waves, che utilizzo tutti i giorni nei miei mix: Waves F6 come EQ dinamico e Waves C6 come compressore multibanda. Al momento in cui scrivo questi due plug-in sono in sconto sullo store online di Waves, ma non solo: c’è un’offerta limitata “Buy 2 Plugins Get 2 Free”, per la quale acquistando quei due plug-in puoi averne altri 2 gratuitamente da una lista di 100 plug-in! Ne approfitterei. 🙂
Tag:Waves C4, Waves C6, Waves F6, Waves Sibilance